#nofreejobs

Nasce nel 2011, da un tweet di @cristinasimone.

L’iniziativa, lanciata attraverso l’hashtag #nofreejobs, aveva l’obiettivo di denunciare il malcostume di certe aziende di pretendere dai giovani (e non solo) di lavorare gratis o quasi. 

NoFreeJobs e il relativo hashtag sono presto diventati assai popolari, rimanendo nei trend topic italiani per una giornata intera e guadagnando, così, l’attenzione di diverse testate online.

Oggi siamo un movimento di sensibilizzazione verso le problematiche generate dal lavoro gratuito.

Trend topic

Il 9 novembre 2011 l’hashtag #nofreejobs è stato trend topic italiano su Twitter per una giornata intera.

Hashtag primo nelle tendenze

Hashtag secondo nelle tendenze​

Hashtag quarto nelle tendenze​

Tutta la storia

La storia

L’idea è partita da Cristina Simone che, dopo aver letto un post sul blog di Paolo Ratto, ha pensato che dovesse twittarlo.

L’hashtag non doveva essere troppo lungo, doveva richiamare l’attenzione dei giovani, precari o disoccupati, ma non solo. Doveva essere un hashtag incisivo e subito compreso da tutti.

Dato che in italiano venivano troppo lunghi, in inglese suonava bene #nofreejobs. Cristina, ha così lanciato il 1 tweet.

Successivamente è tornata sul post di Paolo e lì ha chiesto a lui ed altri amici social addicted di aiutarla a promuovere l’iniziativa. Ha fatto la stessa cosa su Twitter. L’idea è piaciuta, l’hashtag si è diffuso rapidamente e dopo qualche ora eravamo già tra le tendenze di Twitter.

L'organizzazione

Dopo un paio d’ore Cristina e Nadia Plasti hanno aperto l’account Twitter ufficiale con il quale facevano retweet, rispondevano alle persone e chiedevano tramite messaggi i nomi delle aziende.

Contemporaneamente Simone Cinelli si è attivato su Facebook aprendo la fanpage.

Ci siamo coordinati e siamo stati supportati da molti amici che si occupano di social media, lavorano sul web, ecc. In particolare i ragazzi di Web in Fermento e Luigi Ferrara di Ninja Marketing che hanno fatto passaparola su Twitter e sulle proprie fan page.

È stato un crescendo di tweet, commenti e like. Alla sera del mercoledì 9 novembre, fino alle ore 24, #nofreejobs era il primo hashtag nella lista dei TrendTopic di Twitter.

La viralità

La notizia è stata ripresa lo stesso giorno da Linkiesta e così è iniziato l’effetto virale.

In serata eravamo sul Tgcom. E nei giorni successivi siamo stati citati da “Wired.it”, “Panorama.it”, “L’Espresso”, “La Stampa” e tanti altri.

La lista completa di tutti gli articoli è qui.

NoFreeJobs in TV​

Siamo stati ospiti di La3TV, nel programma Smart&App di Silvia Vianello. In studio Cristina Simone e in collegamento via skype Simone Cinelli hanno raccontato com’è nato il movimento e gli obiettivi futuri di NoFreeJobs.

Ne hanno parlato

NoFreeJobs ha raggiunto l’interesse di molta stampa online. Alcuni giornali che hanno parlato di noi:

Linkiesta

"No free jobs, è scoppiata la rivolta in rete"

TGCOM24

"La rivolta contro il lavoro gratis parte dai blog"

Avvenire

"nofreejobs". Gratis non si lavora In un tweet le "proposte indecenti"

L'Espresso

Basta, per favore, lavorare gratis

La Stampa

"Lavori poco o non pagati:scoppia la rivoltadella generazione sottocosto"

Panorama

"NoFreeJobs, in rete esplode la rivolta contro il lavoro gratuito"

Avvenire

"#nofreejobs, la rete dice no al lavoro sottopagato o gratuito"

Daily Wired

"Come denunciare le proposte di lavoro indecenti"

Video interviste

Prima edizione del Social Case History Forum di Milano, intervista a Cristina Simone, co-founder di #nofreejobs.

Durante l’edizione di Bari di BeMyApp, svoltasi dal 25 al 27 novembre 2011, è stata sviluppata l’app di #nofreejobs. Intervista a Dario Ciracì e Maria Pia De Marzo di Web in Fermento.

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